Applaudivo, continuavo ad applaudire, non smettevo di applaudire mio marito e Antoine. Nuovamente primi nella gara sulla Senna di canottaggio. Il blu mi sta bene continuavo a ripetermi abbassando lo sguardo sul mio vestito e il capellino bianco di stoffa ruvida con gocce di blu addolcisce il mio viso. Gli occhi di gioia di mio marito e di Antoine sono su di me, quel silenzio di sguardi di felicità di vittoria. Si festeggia tutti insieme intorno a un tavolo di legno grezzo coperto da una tovaglia di seta bianca. Il vino scivola come un fiume in piena dal fiasco al bicchiere e io bevo, bevo per non sentire la mia bocca incapace di parlare, le gambe che ballano sotto il tavolo, il cuore nella pelle. Antoine non starmi cosi vicino, ti prego, e invece si non ti muovere continua a parlare con mio marito come niente fosse, il tuo braccio avvolto nella manica di una camicia bianca elegante accanto al mio vestito di blu, i brividi su e giù per la schiena, riaffiora ricordo di quel bacio mai dimenticato quando gli alberi iniziano a spogliarsi nascosti dietro alle canoe, e ora sono in fiore e io vorrei ancora quel bacio e tanti altri.
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Ciao @roberta-la-placa, mi piace questo flusso di coscienza incentrato sulle impressioni visive: originale e coivolgente, anche se non per tutti, dato che si tratta di uno stile abbastanza sperimentale.
Questo stile nei racconti brevi può essere efficace e impressivo; nei testi un po’ più lunghi dovrebbe essere intervallato, a mio avviso, con altre tipologie di scrittura più “strutturate”.
In questo testo, comunque, l’atmosfera e le sensazioni della protagonista sono trasmesse con vividezza e immediatezza, quindi brava!