Sono molto triste. Ho appena dedicato un post su Instagram ad uno scrittore ebraico da me molto amato, Israel J. Singer. Poi apro internet e scopro che Philip Roth è morto. Le parole di Pastorale Americana tornano alla mia mente con ancor più devastante potenza. Roth ci ha donato il più grande romanzo del Novecento, subito dopo Cent’anni di solitudine, e gli è stato negato il Nobel. Roth ha descritto il collasso del sogno americano, la distruzione delle dicotomie, lo smarrimento dell’uomo di fronte alle vecchie, obsolete certezze che non parlano più di lui: in pratica, il nostro tempo. Celebriamo il talento quando è ancora in vita.
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