Se avessero voluto si sarebbero ritrovati,
come il sole quando, a marzo, riscopre la bellezza della primavera.
Lei avrebbe detto parole, lui avrebbe ascoltato.
E poi viceversa.
Lui avrebbe lasciato parlare il corpo, il sorriso, le mani.
Lei avrebbe capito comunque.
A questo pensava mentre arrotolava una ciocca di capelli
intorno al dito. Alle parole non dette che supplicavano di uscire,
ai gesti stretti nella morsa di un passato che non passava,
alle incomprensioni che volevano essere comprese,
a quelle emozioni che premevano alla gola.
Ad un nuovo inizio.
Al risveglio dei fiori a marzo quando il sole riscopre la primavera.
Ai colori, al tempo, all’attesa che cambia e matura, che cresce,
che impara a conoscere.
Avrebbero potuto ritrovarsi come il sole
che riscopre la bellezza della primavera, pensava.
Ma era ancora dicembre.
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